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La lavorazione della seta parte dalla sericoltura, ovvero l’allevamento dei bachi da seta, dai cui bozzoli si ricava il filo della seta, per avere un 1 chilo di seta cruda sono necessari circa 5.500 bozzoli.
I bozzoli vengono bolliti o passati in appositi forni, questa operazione è atta all’uccisione delle larve e viene detta stufatura.
Successivamente inizia il lavoro di trattura durante il quale i bozzoli vengono nuovamente immersi in acqua bollente per eliminare lo strato gommoso che li riveste.
Vengono poi presi i fili di quattro o otto bozzoli uniti e avvolti su di un aspo. Il filato così ottenuto è denominato Seta Cruda.
Il filo della seta è continuo e lunghissimo a differenza delle altre fibre naturali come la lana o il lino.
Il filo di seta per poter poi essere utilizzato nella produzione di tessuti deve essere rinforzato, e questo viene fatto tramite torsione, ovvero vengono filati più fili di seta cruda insieme.
Le tecniche di filatura della seta vengono suddivise a seconda della lavorazione impressa al filo, così vi sono l’organzino, il crepe, il ritorto singolo e il ritorto per trama. Queste tecniche si differiscono per numero di torsioni e direzione.
Nella tessitura viene solitamente usato il filato ritorto per la trama, mentre l’organzino per l’ordito, in fine il ritorto singolo viene impiegato per la creazione di tessuti particolarmente pregiati.